lunedì, settembre 24, 2007

DA DA DA DA DA DA DA DA DA!!!

Nota: Questo è un post sul film dei Simpson, ma forse anche no.




Qualche tempo fa venni a sapere dell'imminente uscita del film dei Simpson, e in preda all'entusiasmo postai pure un filmato su questo blog. Il titolo del post era "Hype, hype, fortissimamente hype!", e oltre a manifestare il mio entusiasmo per la pellicola in questione, rappresentava un pò il mio stato d'animo di allora.
Hype, appunto.

Curioso come poi, a distanza di un tempo tutto sommato breve, ci si possa accorgere che le cose cambiano, i film tanto attesi si rivelano essere tutto tranne che un capolavoro, e contemporaneamente ci si renda conto che tutto l'hype se n'è andato a troie...

lunedì, agosto 27, 2007

Sono qui solo per spolverare un pò...

Avete presente quella sensazione tipica da rientro dalle ferie?
Tipo quel misto di "non ho voglia di fare un cazzo" e "fammi guardare sul calendario quand'è il prossimo ponte".
Ecco.
Oggi sto proprio così.
Forse perchè effettivamente proprio oggi sono tornato dalle ferie.
Ferie strane del resto. Che se mi chiedete "che hai fatto in ferie?" dovrei balbettare per 4-5 minuti mostrandovi la mia abbronzatura da muratore figlia delle magliette portate anche durante le mie brevi sortite in spiaggia e cercando nel frattempo un modo elegante per spiegarvi che in fondo non ho fatto niente.
E ferie di incontri strani.
Tipo incontrare dopo tantissimo tempo la ragazzina alla quale 21 anni fa ho dato il primo bacio degno di questo nome (con la lingua, tanto per capirci).
E scoprire che in questi 21 anni tra le altre cose si è sposata e ha pure prodotto due bei bambini che le assomigliano.
Oppure venire a sapere che l'ultima con la quale mi sono rotolato su un letto con intenzioni quasi serie a ottobre si sposa (ma che cazzo... un'epidemia?) e non mi ha manco invitato al matrimonio (tanto non ci andavo).

Ammazza quanta polvere... meglio rimettere il cartello sulla porta va...

lunedì, luglio 02, 2007

Forse riapre



...e forse no...

giovedì, giugno 28, 2007

Hype, hype, fortissimamente HYPE!!!!

Dico... che volete di più?

lunedì, giugno 18, 2007

Fastidio


La parola del giorno (della settimana, del mese) è fastidio.
Per le pozze in terra e le nuvole in cielo.
Per certe cose che pensavo che... e invece niente.
Per certe cose che stanno sempre lì e non se ne vanno.
Per quegli stronzi che al cinema devono spiegare a voce alta TUTTE le scene alla fidanzata demente (erano i Fantastici 4 santoddio!!! ma se per caso capiti a vedere un film di Iñarritu che cazzo ti succede??)
Per il fatto che non fumo.
Che voi direte "cazzo c'entra?"
Ve lo spiego.
Oggi al semaforo avevo di fianco una strafiga su una cabrio.
Pensavo che se avessi fumato avrei potuto darmi un tono, accendendo con studiata lentezza una Red Apple, respirando con calma il fumo, godendone il sapore. Soffiando il fumo fuori dal finestrino mentre con la mano che tiene la sigaretta mi tengo la testa assumendo un'aria annoiata e interessante.
E invece non fumo, e per darmi un'aria distrattamente impegnata mi sono messo a fissare i cartelloni sul muro, ritrovandomi a fissare le tette della Canalis formato gigante su una pubblicità dei telefonini.
E la strafiga mi ha fulminato con il classico sguardo che significa inequivocabilmente "maniaco!".
Fastidio...

PS: la foto non c'entra niente, ma mi piaceva.

giovedì, giugno 07, 2007

Piccolo spazio, pubblicità!

Va ora in onda una interruzione pubblicitaria...




Primo Spot: Supermercati DESPAR
Regia: Zack Snyder




Ambientazione: Antica Grecia. Davanti ad un supermercato Despar da qualche parte in Grecia un tizio vestito da Persiano (turbante leopardato, mantello dorato, slip Dolce e Gabbana, piercing in faccia) legge un volantino con le offerte e commenta:"50% di sconto sui calzari in cuoio e gli scudi di rame? Ma questa è pazzia!!!" Dal supermercato esce fuori un commesso, con addominali in vista e un bel mantello cremisi e lo affronta:
"PAZZIA?? QUESTO. E'. DESPAAAAAAAAAAARRRRR!!!!"
E con un calcio sul petto spedisce il malcapitato Persiano in un pozzo nero profondissimo e molto buio.

Slogan:"DESPAR! E se trovi prezzi migliori ti offriamo una cena. All'inferno"


Secondo Spot: Mc Donald's
Regia: Francis Ford Coppola




In pratica si tratta di un remake della celeberrima scena dell'uccisione di Don Vito Corleone ne "il Padrino", ma con il clown Ronald McDonald nei panni del killer. Sull'immagine di Marlon Brando sdraiato in mezzo alle arance sull'asfalto compare la famosa "M" dorata di McDonald.

Slogan:"La frutta fa male, cazzo! Venite da McDonald's! I'm Lovin' it!"

Terzo Spot: Cliente Misterioso
Regia: Steven Soderbergh




In una stanza di un hotel di Las Vegas George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon, Andy Garcia, Julia Roberts, Catherine Zeta Jones, Don Cheadle, Elliot Gould, Al Pacino, Bernie Mac e altre varie star Hollywoodiane intrattengono per circa 2 ore e mezza una conversazione che consiste in una serie di dialoghi assolutamente privi di qualsivoglia senso.

Slogan:"Non vi dobbiamo vendere niente, mica siamo dei pezzenti. Però ci siamo divertiti un sacco alla faccia vostra."

lunedì, giugno 04, 2007

E divertitevi, cazzo!


Probabilmente non è il miglior film sul quale Zio Quentin abbia messo la firma.
Anzi, di questo sono abbastanza sicuro.
Però, diciamocelo, ma quanto cazzo si dev'essere divertito sto bastardo a girare "Death Proof"?
Quante risate si sarà fatto mentre inquadrava per l'ennesima volta dei sensuali piedi femminili?
Quante ancora quando faceva squillare il telefonino di Rosario "Amore Mio" Dawson con la canzocina fischiettata di "Kill Bill"?
E che ghigno avrà avuto sul viso quando "giocava" con la fotografia, passando da un vintagissimo graffiato anni '60 della prima parte ad un colore perfetto nella seconda inframezzando il tutto con un bianco e nero splendido?
E mentre riprendeva le ragazze sedute facendo girare la macchina intorno al tavolo (chi ha detto "Muccino"? fuori di qui!!!!!) esattamente alla stessa maniera della mitica scena di "Le Iene"?
Tutto questo dev'essere risultato abbastanza evidente anche a coloro i quali hanno condiviso con me la visione del film in una delle sale piccole del Bicocca (quelle grandi erano ancora infestate da una manica di pirati scassacazzi) che al momento stesso in cui la scritta "The End" cala improvvisa sullo schermo sono espolosi in una fragorosa risata.
Per me il tentativo di divertire e divertirsi è talmente evidente da rendere superflua qualsiasi altra chiave di lettura.
Detto questo: Zio, quando tiri fuori un altro "Jackie Brown"? Qui ti si aspetta con ansia!!

lunedì, maggio 28, 2007

Un fantasma


Alle volte il mondo fa più schifo del solito.
Non che di solito sia sto granchè, sia chiaro.
Però alle volte fa più schifo del solito.
Succede che ti svegli una mattina da un sogno. Un sogno in cui hai incontrato un fantasma. Uno di quelli con cui hai lottato per mesi, forse anni, persino.
Ma nel sogno tutto è così perfetto.
E c'è anche la musica giusta.
E allora nel sogno non badi ad altro che a stringerla forte e baciarla sul collo.
Perchè se c'è la musica giusta e tutto il resto, allora che problema ci potrà mai essere.
Vaffanculo.
Alle volte il mondo fa più schifo del solito.

sabato, maggio 19, 2007

Come ti fotto la comare secca



Ovvero: si vabbè, prima o poi di qualcosa si dovrà pur morire, e allora perchè non farlo in modo creativo?

Si inaugura una nuova rubrica in cui si danno suggerimenti su come porre fine alla propria esistenza, con classe, glamour e, perchè no, humour.
Perchè se è vero che si vive una volta sola, è altrettanto vero che di occasioni per crepare con stile non è che ce ne siano tante.
In questa prima puntata proponiamo due metodi, uno più "casereccio", e un altro decisamente più stiloso, per andarsene in maniera memorabile:

Metodo "Pontida" : Vi presentate ad un raduno della Lega vestiti da Mullah, a bordo di una Alfasud. La radio della macchina trasmette l'opera omnia di Mario Merola. Un altoparlante sul tetto ripete in continuazione "BOSSI E CALDEROLI SONO GHEIS, E LA CASSOEULA FA CAGARE!". La reazione della folla inferocita farà il resto.
PRO: Morte rapida, finite sicuramente al TG delle otto.
CONTRO: Il verde non si intona bene con il vostro incarnato, e la Cassoeula fa cagare davvero.

Metodo "Carrie Bradshow" : Vi sdraiate sulla soglia di uno stilosissimo negozio di calzature sulla 5Th Avenue di New York. Gridate forte :"THEY SALE MANOLO'S SHOES! 50% OFF THE PRICE!". Venite rapidamente travolti da una mandria di decolletè tacco 12 alla moda. La morte sopraggiunge in fretta.
PRO: Riuscite ad immaginare una morte più glamour di così?
CONTRO: Sex & The City è finito, altrimenti qualche autore poteva prendere spunto.

Sono graditissimi suggerimenti e spunti per le prossime puntate di questa rubrica!

venerdì, maggio 18, 2007

I wanna be "The Dude"


In certi giorni vorrei solo essere abbastanza figo da potermene andare in giro con dei bermuda a quadretti e dei sandali di gomma, e fottermene allegramente di tutto.
Fottermene dello stronzo che ti taglia la strada in macchina.
Fottermene di quelli che propongono ai genitori test antidroga da fare ai figli (a quando un test per scoprire se vostro figlio sta diventando, che ne so, musulmano? oppure - ommioddio- ghei? Che ne dite di parlarci un pò con i vostri figli?).

Ecco... basterebbe essere abbastanza figo per svolazzare sopra ai problemi e alle stronzate.
E poi ci vorrebbe giusto un tappeto, per dare un tono all'ambiente.

venerdì, maggio 11, 2007

Un uomo, un'enciclopedia, un articolo determinativo


(Sottotitolo: "I festival non sono più quelli di una volta", oppure: "Ho giocato a calciobalilla con Wim Wenders", "Le pippe me le faccio in altri modi", fate voi)

Per alcune persone viene utilizzata, come estrema forma di rispetto, una aberrazione linguistica particolare: premettere al cognome della persona in questione l'articolo determinativo. Nell'uso comune poi, col tempo, l'articolo ed il cognome si fondono fino a diventare un tutt'uno. Trovarsi di fronte ad uno di questi eletti ai quali la vox populi ha assegnato l'onore dell'articolo può essere causa di soggezione. Quando poi, nell'aula di una scuola di cinema, ci si trova seduti a tanto così da quella persona (posizionate le mani aperte una di fronte all'altra, nel gesto tipico del giocatore di calcio che protesta con l'arbitro chiedendo la verifica della distanza della barriera per battere una punizione: ecco, la distanza era quella), e quella persona è ilMereghetti - tutto attaccato - la soggezione la senti eccome. Ma non appena ilMereghetti - sempre tutto attaccato - inizia a rispondere alle domande dell'intervistatore ci si rende immediatamente conto di due cose: la prima, banale, è che l'articolo è meritato. La seconda, per nulla scontata, è un pensiero che ci sorprende, così: "ecco un uomo che fa quello che fa con passione!".
Superata questa prima fase di studio, l'incontro con l'autore de "Il Dizionario del Cinema" ha portato alla luce che:
- I festival non sono più quelli di una volta
- Wim Wenders gioca a calciobalilla (ma solo a Cannes)
- Al cinema non ci si devono fare le pippe utilizzando l'espediente del buco nella tasca dei pantaloni
- Pare che, a proposito di pippe, ilMereghetti abbia un suo metodo particolare, ma sulla questione ha preferito non approfondire (peccato)
Per uno come me, che si sta avvicinando al mondo del cinema in maniera consapevole da relativamente poco, sentire parlare un uomo di tale esperienza, e sentirlo trasudare passione, sentirlo dare consigli (di "lavoro" e di "vita", a volte allo stesso tempo) dopo tutto questo tempo, è stato decisamente rivelatorio.
Come interessante è stato il resto della serata (e parte della nottata, a dirla tutta), complici le splendide ragazze della Macchina Dei Sogni (organizzatrici dell'evento) in cui il livello delle conversazioni è salito di pari passo con il tasso alcolemico, fino a raggiungere vette inimmaginabili (gelati Eldorado, vestiti H&M - in particolare uno bianco e rosso che... Wow!! - , Sex & the City, Samanta Fox, tanto per citare solo qualcuno degli argomenti trattati).
Che bella serata!
E finalmente ho conosciuto anche Souffle, che saluto!

lunedì, maggio 07, 2007

Le delusioni che non t'aspetti


Chiaro che se uno va a vedere, che so, "Nero Bifamiliare", un pò se lo aspetta. E se poi esce dal cinema scrollando la testa e magari poi scrive una recensione tipo questa non è corretto parlare di "delusione" in senso stretto. Però se si parla di una roba tipo "Spiderman 3" il concetto si presta perfettamente allo scopo. Cioè: forse non è un brutto film in assoluto, però da Raimi, specialmente dopo il secondo capitolo, ci si aspettava ben di più da queste parti. Il terzo episodio delle avventure del ragnetto che ci piace tanto è lento, i "cattivoni" sono forse troppi e trattati in maniera superficiale, il ripensamento del giovane Goblin fa quasi incazzare per quanto è repentino e telefonato, Sandman sfiora il grottesco e Venom è "sfruttato" pochissimo (e chi, come me, aveva in mente le spettacolari tavole di Todd McFarlane a lui dedicate, diciamolo, ci resta parecchio male). La storia tra Peter e Mary Jane che fa da "sfondo" a tutta la vicenda del film è continuamente "disturbata" da fattori esterni, simbolicamente rappresentati, nella scena iniziale, dal meteorite che porta sulla terra la misteriosa sostanza vischiosa che poi si trasformerà nel costume nero (e molto glamour) di Spidy. Fattori esterni quali "lo smemorato di Manhattan" Harry Osborn (un James Franco che mai nella vita avrebbe dovuto accettare di rifare la scena dello specchio, in cui il confronto con suo "papà" Willem Dafoe è sufficientemente impietoso), o la bella compagna di banco di Peter, la bionda Gwen Stacy (Bryce Dallas Howard, la cosa migliore che Ron Howard abbia mai prodotto - e non venitemi a parlare di Apollo 13!!), e soprattutto la "mutazione" di Peter dovuta al già citato costume nero. Mutazione che da lo spunto per la scena più ridicola e fastidiosa del film, in cui Peter Parker fa "er piacione" per strada e al Jazz Club (ma fammi il favore và...). Rimangono alcuni momenti di divertimento puro (Bruce Campbell che fa il francese -mon dieu!!- ed i siparietti di J.J.J.) e i soliti effetti speciali da urlo, con le spettacolari sequenze dei voli in mezzo ai grattacieli di Manhattan.
Insomma, come dicevano a scuola le maestre agli alunni particolarmente bravi: "non è male, ma da te mi aspetto di più"...

domenica, maggio 06, 2007

Hype

martedì, maggio 01, 2007

Piccole paranoie


Ogni sera.
Ogni sera, quando torno a casa, l'ascensore è al sesto piano.
Sempre.
Ogni sera, quando torno a casa, sul canale sportivo di Sky c'è una replica di una partita del Napoli.
Sempre.
Ora, io questo problemino qui ce l'ho sempre avuto. E' una cosa mia, ormai ci sono abituato, quasi affezionato direi. Per ogni piccola cosa io mi faccio in testa delle storie assurde. Troppa fantasia, immaginazione fervida, la chiamo io. Paranoia, forse, arriverebbe a chiamarla uno strizzacervelli. Succede così, che senza volere mi parte in testa un film assurdo.
Tipo la vecchia che abita al sesto piano, che prima di andare a dormire, con già indosso la vestaglia di flanella rosa scolorita, con in testa i bigodini e sulla faccia una merda di maschera di quelle verdi a base di cetriolo, esce sul pianerottolo con un coltello da macellaio in mano (non si sa mai chi cazzo puoi incontrare sul pianerottolo, con quello che si legge sui giornali) e chiama l'ascensore. E rimane lì. Fino a che non arriva al piano. Lo aspetta. Ammira con soddisfazione lo spettacolo delle porte che si aprono. Ascolta godendo il "PLIN" del campanello. Poi soddisfatta se ne torna in casa e si infila a letto a guardare la replica del Costanzosciò.
Oppure il programmatore del canale sportivo di Sky. Nel suo stanzino insonorizzato e caldissimo, tre metri per tre senza l'aria condizionata. Con addosso la maglia di Maradona, quella con lo sponsor "Mars" e lo scudetto. Prende una cassetta dall'archivio e la infila in macchina. Sul dorso c'è scritto solo il nome di una squadra. Crotone, Treviso, Albinoleffe, Rimini, Frosinone. Una sola squadra. L'altra non c'è bisogno nemmeno di scrivercela.
Troppa fantasia, immaginazione fervida.
Paranoia, forse.
In fondo però è divertente così.

martedì, aprile 24, 2007

C'è qualcuno nella mia testa, ma non sono io


Ci ha preso per mano.
Ci ha preso per mano ad uno ad uno e ci ha portati lassù, sul lato scuro della luna.
Ci ha fatto commuovere con l'omaggio a Syd. Ci ha regalato brividi veri con le sue musiche lisergiche figlie di acidi dimenticati. Ci ha portato via per tre ore da un mondo che non ci piace, e già che c'era ci ha anche ricordato perchè non ci piace.

Grazie Roger, grazie davvero.

ps: io ho anche ballato con Sara. Lei era su una tribuna, 50 metri più in alto, ma noi abbiamo ballato insieme...

Non è la caduta...


Non è la caduta che ti ammazza. E' l'impatto con il suolo.
Forse è questo il senso di "Guida per Riconoscere i Tuoi Santi".
Non importa che tu stia cadendo, basta che tu riesca ad accorgertene ed aggrapparti a qualcosa prima di arrivare giù. Se riesci ad andartene dal tuo squallido quartiere prima di beccarti una pallottola in testa o di finire in galera, se riesci a dire a tuo padre che gli vuoi bene, prima che se ne vada al creatore, allora va bene.
Allora può andare bene.
E se riesci a farlo senza dimenticare chi sei e da dove vieni, meglio.
Se riesci a chiedere scusa alla ragazzina che hai abbandonato (e che da grande assomiglierà parecchio a Rosario Dawson, ti senti un pò idiota adesso eh?), se riesci ad abbracciare tua madre e riesci ad essere sincero mentre lo fai, allora, forse, sei salvo.
E forse io sono diventato troppo stronzo per questi film.

Forse.

giovedì, aprile 19, 2007

Bloggo, dunque sono?


Perchè mi piace scrivere su queste pagine?
Voi ve lo siete mai chiesti?
(e dico voi, in quanto sono abbastanza convinto che chi legge i blog di norma ne ha uno suo...)
Io sono affascinato dall'idea di poter dire quello che voglio e come lo voglio, senza dovermi preoccupare affatto di come sono mentre lo faccio.
Si può essere "qualcosa" prescindendo completamente dal fattore estetico, dal tono della voce, dal colore dei vestiti e dal taglio dei capelli.
Questo comporta la possibilità di raccontare i cazzi miei in un modo completamente libero (magari a gente alla quale non gliene frega granchè, ma questo è un problema diffuso anche al di fuori della blogsfera) curando solo forma e argomentazioni.
Posso raccontarvi il meglio di me, facendo finta che sia tutto, oppure raccontarvi tutto, facendo finta che sia il meglio. E voi potete far finta di crederci.
In effetti questo sarebbe stato bene come post di apertura di un blog. Ma io ste cose qui un anno fa, quando ho cominciato a imbrattare queste pagine, non le sapevo.

martedì, aprile 17, 2007

L'harem del sultano...

ma guardatele, poverine, come s'offrono!


giovedì, aprile 12, 2007

Morirete tutti! Di noia.


"I segni del male" è un horror. Questo lo si capisce indubitabilmente alla terza ripetizione nei primi cinque minuti di film dello schema classico

buio... silenzio... BU! (paura eh?)

che ok, la prima volta ti fa saltare sulla poltrona, la seconda magari pure, ma alla terza, diciamolo, rompe un pò il cazzo.
Una ricercatrice dell'università della Lousiana, ex religiosa che ha perso la fede in una serie di avvenimenti molto didascalici e che avvengono tutti in flashback, viene chiamata ad indagare in un paesino molto bigotto su quella che ha tutto l'aspetto di una piaga biblica: il Manchester United che fa 7 gol alla Roma in Champions' League (o forse era l'acqua di un fiume diventata sangue, non sono sicuro).
La ricercatrice è interpretata da Hilary Swank, che immaginiamo sia stata costretta con l'inganno ad accettare questo film. Ma del resto va capita. Dopo aver girato un film sul pugilato, la nostra Hilary credeva di avere la carriera già sistemata: una bella serie di sequel, magari non di squisita fattura ma dall'incasso assicurato e dalle critiche pessime, riscattato dall'ultimo episodio "Million Dollar Baby Balboa", nel quale una Swank cinquantenne prende a sberle le gemelle Olsen in un ipermercato di Chattanooga prima di ritirarsi definitivamente. E invece no, Clint l'ha fatta secca nel finale del primo film impedendo tutto questo.
(Ma non divaghiamo... "I segni del male" dicevamo.)
Il film più che altro si trascina attraverso il racconto delle piaghe bibliche che colpiscono in sequenza lo sfigato paesino sulla palude. Racconto intervallato da flashback rumorosi, fucili a pompa che vengono caricati in maniera scenografica, e perfino una scena di sesso abbastanza onirica (scopano? non scopano? alla fine forse si saprà...). Fino ad arrivare all'ultima piaga, la comparsa di Luca Zingaretti con i capelli (o forse era la morte dei primogeniti, non sono sicuro) che fa da traino ad un finale drammaticamente aperto. E per essere chiari, il dramma sarebbe se decidessero di fare un sequel.
Un'ultima annotazione del tutto personale: Hilary Swank ha anche un bel culo. Non c'avevo mai fatto caso.

martedì, aprile 10, 2007

Le grandi interviste: Zdenek Zeman



BASISTA: Mister Zeman, è un onore averla ospite di questo spazio
ZEMAN (accendendo una sigaretta) : ...
BASISTA: Sono un pò emozionato, lei è un personaggio di riferimento per molti intellettuali del calcio, ed inoltre è il primo ospite ancora in vita di questa rubrica. Come si sente?
ZEMAN (soffiando una grossa boccata di fumo denso e bianco) : ...
BASISTA: Ci sono state molte polemiche ultimamente nel calcio, ma alla fine sembra non essere cambiato molto, a cominciare dalle persone che gestiscono federazione e lega
ZEMAN (spegnendo la sigaretta e tirando fuori dalla tasca un pacchetto nuovo) : ...
BASISTA: Pensa che il polverone sollevato da lei sulla questione doping abbia portato a qualche risultato?
ZEMAN (accendendo una nuova sigaretta) : ...
BASISTA: Cosa pensa del mondiale vinto la scorsa estate dalla nazionale italiana?
ZEMAN (nuvola di fumo denso) : ...
BASISTA: Non si vedono più i bambini giocare a pallone in strada. Crede che questo comporterà un certo disinnamoramento verso il calcio delle generazioni future?
ZEMAN (facendo anelli di fumo) : ...
BASISTA: La critica su di lei si è sempre divisa in maniera abbastanza netta, cosa pensa lei di se stesso come uomo e come allenatore?
ZEMAN (accendendo una nuova sigaretta col mozzicone di quella vecchia) : ...
BASISTA: Prima di lasciarla andare, se la sente di fare un pronostico sui quarti di finale di Champions' League per le squadre italiane?
ZEMAN (avvolto ormai completamente nel fumo) : ...
BASISTA: La ringrazio mister, è stato un piacere
ZEMAN (accendendo l'ennesima sigaretta) : ...

lunedì, aprile 02, 2007

Knut l'orsetto


Avrete senz'altro sentito parlare di Knut, il piccolo orsetto polare abbandonato dalla madre, che è stato adottato dallo zoo di Berlino. Carino, piccolo, bianco. La gente fa la fila per andarlo a vedere. E' finito sulle prime pagine dei giornali, al TG5 ci hanno fatto un servizio lunghissimo con tanto di canzoncina in tedesco cantata da dei bambini ovviamente tedeschi. Perfino dei politici si sono fatti fotografare insieme al candido fagottino peloso.
Ecco, adesso pensate a come sarà tra un anno...
E provate a pensare se vi piacerebbe ancora trovarvelo di fronte, e magari abbracciarlo, soprattutto se assomigliate vagamente ad una foca.

A volte nella vita capitano storie così. Appena nate sono tenere e carine, poi col tempo diventano enormi e spaventose, e rischiano di divorarci.

Abbiate pazienza: è lunedì...

mercoledì, marzo 28, 2007

Scusate il ritardo


Closer, di Mike Nichols, racconta la storia di due coppie, o meglio di quattro personaggi, che si incontrano, si scontrano, si amano e si lasciano, alla ricerca di qualcosa che in fondo, alla fine, non trovano mai davvero.

(ma parli sul serio?)

E' fondamentalmente un film sul rapporto che esiste tra verità e bugia, tra amore e tradimento che...

(senti, c'hai presente quel numerino "2004" che c'è su IMDB vicino al titolo?)

Si vabbè ma che c'entra... io l'ho visto adesso e ne volevo parlare...

(no no, per carità fai pure, non ti volevo mica interrompere)

Dicevo... i personaggi, interpretati da attori di primo piano, vivono storie incrociate legate dal filo comune della bugia che tiene insieme e distrugge le relazioni amorose e sessuali che si instaurano tra loro...

(ammazza oh... ma tutto da solo l'hai scritta sta roba?)

Pur con l'eccezione di alcune scene davvero notevoli, quali ad esempio il primo incontro tra la fotografa Julia Roberts e la spogliarellista Natalie Portman, ricche di pathos e tensione, il film non convince del tutto. Le numerose ellissi che separano le scene (giorni, mesi, a volte anni), lo rendono un pò discontinuo e difficile da seguire...

(perchè non scrivi pure qualcosa su Casablanca? oppure Ombre Rosse? magari a qualcuno può...)

Vabbè, ascolta, se devi fare così la piantiamo qui e basta ok?

(oh ma che ti sei offeso? guarda che scherzavo... andavi bene! ma dove vai?)

martedì, marzo 27, 2007

I'm only a man in a funny red sheet


Non ce la faccio a parlare male di Ben Affleck.
Davvero.
E, giuro, non lo faccio perchè un giorno gli manderò una sceneggiatura scritta per Project Greenlight, e quindi non voglio che si sappia in giro che ho detto cose poco carine su di lui.
Sono riuscito a farmelo piacere anche in Jersey Girl, gli ho perdonato pure Daredevil.
Però, dovete credermi, sta cosa qui della Coppa Volpi per Hollywoodland proprio non l'ho capita.
Bravo eh, per carità, ma io non ci arrivo proprio.
E poi il film, in generale: una roba insipida e a tratti pure noiosa, che si trascina senza ritmo e con poche idee, nonostante la recitazione di buon livello. Nonostante Adrian Brody. Nonostante Diane Lane.
E mi è sembrato pure un film presuntuoso. Vi giuro che al terzo "finto flashback" col canappione di Brody in controluce in giardino avrei voluto alzarmi in piedi e gridare ad Allen Coulter "oh, ma chi cazzo ti credi di essere?".
Non l'ho fatto. Anche perchè Sara vicino a me dormiva, e non sarebbe stato carino svegliarla in quel modo.

Almeno sui titoli di coda ci potevano mettere questa canzone. L'avrei apprezzato.

Children waiting for the day they feel good...

...Happy Birthday...
...Happy Birthday...



Questo blog oggi compie un anno.
Volevo sentitamente ringraziare i miei affezionati lettori.
Grazie davvero.
A tutti e due.

domenica, marzo 25, 2007

Spartaniiii... Giochiamo a far la guerra??


Attendevo da tempo e con una certa dose di "hype" l'uscita di "300", film tratto dall'omonima graphic novel di Frank Miller. E devo dire che non sono rimasto deluso. La potenza visiva del film è clamorosa, e c'è tutto quello che uno si aspetta da questo film: botte da orbi, scene di battaglia al rallentatore, muscoli in vista, e alcune frasi ad effetto da inserire al volo nel proprio bagaglio personale aspettando l'occasione propizia per poterle utilizzare (alzi la mano chi non sogna di poter dire una roba del tipo "Spartans!!! Tonight we'll dine in hell!!!!" almeno una volta in vita sua!!!). In questo film qualcuno ha voluto a tutti i costi vedere un significato politico, o anche più di uno, se è vero che i persiani di 300 sono stati associati sia ai persiani attuali (Iran, per capirci), sia alla loro moderna nemesi statunitense. Secondo la mia modesta opinione tutto questo è una assoluta forzatura. I persiani del film sono "il nemico" nella maniera più idealizzata e didascalica possibile. Il re Serse è alto 3 metri, è palesemente gay (e chiede a TUTTI di inginocchiarsi!!!) e le sue truppe sono la rappresentazione del male, e ci appaiono "diversi" come effettivamente dovevano apparire i veri persiani agli occhi di uno spartano del 480 a.c.. Allo stesso modo Sparta è la rappresentazione di una società "perfetta" (almeno agli occhi di Frank Miller) tutta fondata sull'onore e sulla disciplina, ma dove si buttavano i bambini deformi giù da una rupe, tanto per dire. E' un film che va preso per quello che è: puro entertainment hollywoodiano, di alto livello e con pochissime pretese di rappresentazione storica.
Il tutto condito da un florilegio di inquadrature di maschi seminudi, cosce ed addominali, che, credo, farà di questo film un lavoro molto ammirato dalla popolazione femminile e/o gay di tutto il mondo, e che ha portato a riassumere ad una apprezzata blogger il tutto in una sola, spettacolare sentenza: viva il cazzo!!

venerdì, marzo 23, 2007

Segni della decadenza


La fine è vicina...
Poi non dite che non v'avevo avvisato.

giovedì, marzo 22, 2007

Riflessione amara e profondamente qualunquista

Viene vietato il porno in televisione.
Nel frattempo il portavoce del governo va a puttane.
Il paese seguirà, a breve.

martedì, marzo 20, 2007

Le grandi interviste: Caio Giulio Cesare



BASISTA: Caio Giulio Cesare, grande condottiero, generale, uomo politico...
CESARE: Senti, chiamame Giulio che sinnò famo notte
BASISTA: Come preferisce, sa che in Italia oggi c'è un famoso senatore che si chiama Giulio come lei?
CESARE: I senatori me stanno un pò sul cazzo
BASISTA: Beh, è comprensibile
CESARE: Er fatto è che dal loro punto de vista c'avevano pure raggione
BASISTA: In che senso?
CESARE: L'hanno fatto pe' er bene della Repubblica. A quei tempi se usava così, quanno un politico era incapace, o stava a diventà troppo potente, lo si faceva fuori. Però, come se dice, amo il tradimento, ma odio i traditori!
BASISTA: Peccato che certe usanze siano passate di moda, avrei in mente un paio di nomi che... ma lasciamo stare. Comunque la frase detta a suo figlio in punto di morte è rimasta nella storia!
CESARE: Davero?
BASISTA: Si, "Tu quoque, Bruto, fili mi!"
CESARE: C'è stata un pò de confusione su sta cosa... io in realtà j'ho detto "Tu quoque, Bruto, a fijo de nà mign..."
BASISTA: Si si ho capito. Si tratta di un leggero revisionismo storico
CESARE: Chiamamolo così...
BASISTA: Posso farle una domanda un pò personale?
CESARE: Dimme
BASISTA: La sua storia d'amore con Cleopatra è diventata leggenda, ci può dire qualcosa?
CESARE: Eh... (sospiro) nun c'hai idea de che donna era, faceva certi giochetti...
BASISTA: Intende a livello politico?
CESARE: Macchè, intendo che quanno te pijava te rivortava come nà tunica!!! C'hai presente quando ho detto "Veni, vidi, vici"? ecco, con lei era soprattutto "Veni", nun sò se me spiego...
BASISTA: La ringrazio molto per questa intervista
CESARE: Grazie a te, è stato un piacere parlà cò quarcuno dopo tutto sto tempo

lunedì, marzo 19, 2007

Sogni in bianco e nero




Può capitare, in una domenica assonnata e sola, di accorgersi di essere innamorati di un sogno.
Può capitare di vederlo irraggiungibile eppure così vicino.
Può capitare di avere voglia di indossare i panni di un Cary Grant teatrale disperato e in bianco e nero, e correre a portarselo via, il sogno.
Prenderlo in braccio, scendere una scala e portarselo via lasciandosi alle spalle il mondo a correrti dietro.

-Say it again, it keeps me awake
-I love you!

domenica, marzo 18, 2007

Motociclisti di mezza età col cranio in fiamme




Prendete un fumetto della Marvel di quelli che, almeno in Italia, non hanno avuto un grandissimo successo.
Prendete un attore abbastanza bravo e abbastanza famoso (per capirci: uno che, se ad un qualsiasi cinefilo medio gli dite il nome, lui vi risponde subito "ah si! quello che ha fatto [inserite nome di film famoso a piacere]").
Aggiungete una bella gnocca molto latina, con un discreto senso dello humor, che se dicesse a voi con voce vagamente alterata dall'alcol "Tu mi trovi carina?" voi nemmeno rispondereste, ma la prendereste in braccio e la portereste in un posto bellissimo a farle vedere un tramonto da cartolina, e le chiedereste in ginocchio di passare il resto della vita insieme, per dire.
Prendete poi Peter Fonda, e fategli fare il diavolo. Così, tanto perchè qualcuno possa pensare di sfuggita "Come si chiamava quell'altro film che c'aveva Rider nel titolo?"
Mescolate il tutto con una dose massiccia di pessimi effetti speciali (sto film doveva uscire due anni fa, ma è stato ritardato perchè il regista non era soddisfatto dell'effetto visivo... ma che, davero??), aggiungete una sceneggiatura che in alcuni punti sfiora il ridicolo e nel resto lo sfonda ampiamente, e ottenete uno dei peggiori film della stagione. Dell'anno. Di sempre.
Da ricordare, oltre alla già citata gnocca latina, giusto una battuta pronunciata dal cattivo del film. Che infatti è tutt'altro che originale, essendo una citazione biblica:


Devo assolutamente trovare il modo di inserirla in una conversazione, prima o poi.

martedì, marzo 13, 2007

Hype

Tarantino, Rodriguez...
No dico, davvero, vi serve altro?

lunedì, marzo 12, 2007

Il piccolo Buddha se ne va...



Magari s'è solo stufato di stare a gambe incrociate tutto il giorno. Provateci voi se pensate sia facile. Cioè, a me dopo solo cinque minuti mi si addormentano le gambe, e dopo è un casino, fa pure male. Se ti appioppano la definizione di "reincarnazione di Buddha" del resto te che cosa ci puoi fare? Niente. Te ne stai la seduto e non dici nulla, che se ti va bene tutti pensano "hai visto come medita?"
Però magari succede che un giorno ti viene in mente che avevi da fare qualcosa, o semplicemente che avevi voglia di andartene al cinema, sempre che in Nepal ti riesca di trovarne uno aperto, e allora prendi e te ne vai. E la cosa ovviamente fa notizia.
Chissà come l'hanno deciso poi che questo ragazzino qui è la reincarnazione di Buddha.
Avranno fatto un concorso tipo quelli delle poste?
Duemila persone in uno stanzone con un questionario davanti, magari pure qualcuno raccomandato ("Aoh, io conosco er Dalai Lama!!").

Se per caso non dovesse tornare, sto ragazzino qui, io avrei un suggerimento per i signori del "comitato della reincarnazione": date una nuova immagine al buddhismo!!! prendetevi sto cazzo di Scamarcio, che a noi c'ha decisamente rotto i coglioni, e ve lo cediamo volentieri!!

giovedì, marzo 08, 2007

Le grandi interviste: Jim Morrison



[...]

JIM: Se una mattina ti svegli e non vedi il sole, o sei morto o sei il sole
BASISTA: Ok Jim, ma che cazzo vuol dire?
JIM: Non lo so, però è una bella frase no?
BASISTA: Ho capito, ma non vuol dire nulla
JIM: Ma come? Cioè tu ti svegli e se non vedi il sole...
BASISTA: Si vabbè, ma se c'è nuvolo?
JIM: E cazzo c'hai ragione... non c'avevo pensato
BASISTA: E poi dai... è una frase che uno potrebbe aspettarsi in un libro di Moccia!
JIM: Chi?
BASISTA: Lascia stare va... non hai idea del culo che hai avuto a morire nel 1971
JIM: Un giorno anche la guerra si inchinerà al suono di una chitarra
BASISTA: No guarda davvero, non è colpa tua, forse non è stata una grande idea questa intervista
JIM: Sai che c'è, starsene quasi 40 anni chiuso dentro una tomba a Parigi non è facile
BASISTA: Immagino
JIM: Cambiano un sacco di cose in 40 anni
BASISTA: Il mondo gira Jim
JIM: Che poi io stavo pure pensando di smettere di fumare, ti rendi conto?
BASISTA: Pensa un pò cosa avrebbe detto la gente
JIM: Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime
BASISTA: Ecco, questa già era meglio
JIM: Grazie
BASISTA: Grazie a te Jim

mercoledì, marzo 07, 2007

Spiaggia rosso sangue




Mi sveglio schiaffeggiato dalla risacca di un mare sconosciuto. Il vestito nero completamente bagnato e sporco di sabbia. Su un fianco il peso confortevole della mia calibro nove. Mi alzo in piedi stordito dal sole, dal caldo e dalla fastidiosa sensazione derivante dal non avere la più pallida idea di dove cazzo sia finito. Delle voci sgraziate ed urlanti mi riportano alla realtà. Due giovani donne in bikini, sulla spiaggia di fronte a me, se le stanno dando di santa ragione, tirandosi i capelli ed urlando in maniera decisamente fastidiosa.
"Mi scusino-cerco di interromperle-avreste la cortesia di dirmi dove ci troviamo?"
Nonostante il tono più gentile che riesca a tirar fuori (considerata anche la disagevole situazione sono sicuro di non poter fare di meglio, non so se mi capite, cazzo) le due stronze non mi degnano di attenzione. Decido di dare un taglio a questa situazione paradossale, ho un sacco di roba da fare e Perdita che mi aspetta chissà dove.
"Signore, voi leggete la bibbia?"
Le due puttane ora sembrano incuriosite e si fermano per guardarmi.
"Sapete, c'è un passo che ho imparato a memoria: Ezechiele, 25-17 'Il cammino dell'uomo timorato è minacciato...'-le due stronze ricominciano a menarsi urlando-'...dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi'..."
Infastidito da tanta indifferenza taglio corto, estraggo la mia calibro nove e con otto colpi pongo fine all'assurda e petulante contesa.
Un uomo con una telecamera RAI in mano esce fuori da un cespuglio guardandomi in maniera confusa.
E' pallido.
Non ho tempo per lui. Adesso ho proprio da fare.
Perdita, amore mio, dove sei finita?

martedì, marzo 06, 2007

Un angelo in bianco e nero



Per prima cosa le critiche, probabilmente necessarie, ad un film non del tutto riuscito. Angel-A di Besson parte da un presupposto discretamente interessante, per poi perdersi in una sceneggiatura che fa un pò acqua, supportata fino ad un certo punto da una fotografia in fondo bella ma che alle volte sembra essere più "estetica" che non funzionale alla narrazione (ma quante cavolo di volte devono andare da una parte all'altra della Senna, solo per mostrare tutte quelle inquadrature dei ponti di Parigi?). Però, uscendo dal ruolo di cineblogger che non mi compete, confesso che il film in fondo mi è piaciuto. E mi è piaciuto di più alla seconda visione, come spesso mi succede.
Forse semplicemente perchè mi piace l'idea di fondo che c'è dietro alla storia.
Forse semplicemente perchè piacerebbe anche a me un angelo che scende giù a dirmi che va tutto bene, almeno una volta, al posto del solito demone bastardo che si siede al bordo del letto e mi guarda dormire ripetendo in continuazione

Sei una merda Sei una merda Sei una merda Sei una merda
Sei una merda Sei una merda Sei una merda Sei una merda
Sei una merda Sei una merda Sei una merda Sei una merda

anche se poi non dovesse avere le gambe chilometriche e bellissime di Rie Rasmussen.

Almeno per una volta, per sapere com'è.

sabato, marzo 03, 2007

La distruzione della famiglia





















(esterno notte. un uomo ed una donna corrono disperatamente in una strada deserta e semibuia di una non meglio precisata città. una camera a mano li inquadra dal davanti. sono inseguiti da due strani individui che indossano strane tutine rosa)


UOMO: Corri!! Corri!! Ci stanno raggiungendo!!!
DONNA: Non ce la faccio più!!!
FROCIO 1: La vostra fuga è inutile!! Il vostro destino è ormai segnato!!
FROCIO 2: (ridendo forte) Vi prenderemo!!!

(l'uomo e la donna tentano una manovra disperata, cercando di scappare in una via laterale, ma questa si rivela essere un vicolo cieco. i due si ritrovano contro un muro altissimo, che preclude ogni possibilità di fuga)

UOMO: Maledetti!!! Non potete farci questo!!
DONNA: E' vero!! Non potete!! Noi siamo una famiglia!!
FROCIO 1: (avvicinandosi) Davvero? Una famiglia!
FROCIO 2: E ditemi, siete una famiglia tradizionale?
UOMO: Certo che siamo una famiglia tradizionale!
FROCIO 1: (ridendo in maniera rumorosa e scomposta) AHAHAHAHAHAH!!!!
FROCIO 2: (tirando fuori un foglio di carta dalla tutina) Sapete cos'è questo?

(primo piano sullo sguardo terrorizzato dell'uomo, poi della donna)

UOMO: Oh no!!! Che il signore ci protegga!!!
DONNA: Oh mio dio!!! Un DICO!!!! NOOOOOOO!!!!!!

(Frocio 1 si apre la chiusura lampo della tutina, avvicinandosi alla coppia tradizionale. l'inquadratura si sposta su Frocio 2 che esce dal vicolo. in un unico movimento di macchina l'inquadratura si sposta allargandosi. inquadra Frocio 2 dall'alto, sempre più da lontano. allargandosi ancora fino ad inquadrare dall'alto la città, rivelandola semidistrutta ed in fiamme. musica: "la cavalcata delle valkirie" di Wagner. dissolvenza a nero)

mercoledì, febbraio 28, 2007

Last train home

Mezzanotte passata.
Una ragazza dal tacco alto e la caviglia stanca sale a bordo del vagone di testa dell'ultimo treno del giorno. Linea 2.
Il treno che la riporta a casa.
Si siede stanca sul sedile di plastica blu.
Di fianco a lei una donna immersa in un libro. Un grosso libro. Saranno 600 pagine, così ad occhio. La donna legge lentamente, sette fermate per girare due pagine e un pezzo. Magari sta leggendo Proust, pensa la ragazza, ma si vergogna di farlo sapere. Così ha messo su la copertina dell'ultimo libro di Moccia. Bisogna sempre far finta di essere normali, quando si è in pubblico.
La ragazza si toglierebbe volentieri le scarpe per dar sollievo ai piedi, sacrificati alla moda per tutto il giorno ormai lunghissimo, ma decide di resistere ancora un pò. Quel treno la sta portando a casa, in fondo.
Sale un ragazzo con un maglione ed un cappello di lana. Neri. Sotto al braccio ha la partitura del "Don Giovanni" di Mozart. Lo sguardo perso nel vuoto. E canta sotto voce.
E' l'ultimo treno, si torna a casa.


lunedì, febbraio 26, 2007

Un pirla da Oscar!


Tenuto sveglio da un certo interesse per lo spettacolo in sè, dal tifo per Cate Blanchett e Inarrutu, e non ultimo dalle tette di Ilaria D'amico, che mi hanno fatto rimpiangere di non aver preso il decoder ad alta definizione di Sky, ho pensato bene di guardarmi la notte degli Oscar.
Tutta la notte degli Oscar.
E ovviamente, a meno di tre ore dalla conclusione della cerimonia del Kodak Theater, sono qui in ufficio, completamente rincoglionito dal sonno ed assolutamente incapace di prevedere come riuscirò a portare a termine questa giornata che definire "lavorativa" sarebbe un eufemismo.

Un pirla da Oscar, non c'è che dire.

E Cate Blanchett ed Inarrutu non hanno nemmeno vinto!

venerdì, febbraio 23, 2007

Joker & the Thief

Il buffone ed il ladro se ne stavano seduti sul pavimento polveroso della cella 715 guardandosi negli occhi. A quell'ora del pomeriggio entrava poca luce dalla finestra con le sbarre arrugginite. A quell'ora del pomeriggio entrava poco rumore dalla finestra con le sbarre arrugginite. L'ho fatto solo per liberarla, ripeteva il buffone. Ogni tanto rompeva in due quel silenzio ostinato e assillante e lo diceva. Così. Senza nessuna logica apparente. L'ho fatto solo per liberarla. Il ladro non diceva nulla. Stava lì, seduto per terra con le gambe distese e le braccia abbandonate lungo i fianchi. E piangeva. A quell'ora del pomeriggio entrava poca luce dalla finestra con le sbarre arrugginite. A quell'ora del pomeriggio entrava poco rumore dalla finestra con le sbarre arrugginite. Due uomini se ne stavano seduti sul pavimento polveroso. Uno parlava, ogni tanto. L'altro piangeva. Era la cella 715.

Liberamente ispirato alla canzone "Joker & the Thief" dei Wolfmother.

martedì, febbraio 20, 2007

Come ti misuro la felicità


Hanno trovato un modo di misurare la felicità. Dicono. Ti mettono 256 sensori in testa e ti guardano dentro al cervello. Per capire se sei felice. Pare che funzioni così: c'è una parte di cervello che si chiama "Corteccia Pre-Frontale"; ti misurano l'attività celebrale in quella zona e in base a quello capiscono se sei felice o meno. Il campione del mondo, in base a queste misurazioni, è risultato essere un monaco buddista francese (vedi le cose strane... uno se li immagina tutti nepalesi o tibetani, quei tizi vestiti di arancione e pelati, invece poi scopri che ce ne sono pure francesi).

Chissà cosa succederebbe se attaccassero alla mia corteccia pre-frontale quei sensori... Sono sicuro che la maggior parte del tempo non sarebbe possibile effettuare misurazioni a causa dei valori troppo bassi ("Si dottore, ha capito bene... lo strumento è andato fuori scala... no dottore non capisco nemmeno io, ma sa... è lunedì mattina, non è che si può pretendere che... si dottore, senz'altro dottore... chiamo io il tecnico, non si preoccupi...CLICK"), però credo che qualche "picco" di felicità potrebbero anche trovarmelo... un abbraccio inaspettato, oppure qualcosa che va a finire proprio come ti aspettavi, una scena di un film riuscita davvero bene...

Cose così, senza troppe pretese. Uno mica aspira al titolo mondiale. In fondo anche saper trovare le cose buone tra quello che si ha può essere un modo per essere felici no?

("Ah salve dottore, è ancora lei... si il tecnico è passato... dice che secondo lui è tutto a posto... come dice dottore? l'umidità? si certo... potrebbe essere... CLICK")

Musica

Lights will guide you home,
and ignite your bones...
And I will try, to fix you

lunedì, febbraio 19, 2007

Prendetevela con calma



Oggi, 19 febbraio, si celebra il giorno della lentezza.
Per un giorno, lasciatevi alle spalle la fretta, lo stress, le incazzature.
Prendetevela con calma.
Che poi non significa non fare nulla.
Ma prendersi il tempo giusto per fare le cose come si deve.

Per un giorno.

Tanto per cominciare.

mercoledì, febbraio 14, 2007

Sull’amore e su Lino Banfi, nostro inaspettato paladino

Primo esempio di DICO-Post: post condiviso e contestuale tra due blog che si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legati da vincoli di matrimonio

Avevamo pensato, in un guizzo di originalità pazzesco, che essendo oggi S.Valentino sarebbe stato davvero molto fico scrivere un post condiviso e contestuale sull’amore. Cosa c’è di più bello al mondo direte voi?
Boh, vi rispondiamo noi, ma state certi che è una risposta del tutto legata al momento particolare che stiamo vivendo.
Ci crediamo anche noi in fondo, è solo che adesso, sapete com’è…
Ma torniamo a bomba (è una metafora, non siamo mica brigatisti). Pensavamo che l’amore, anzi, scriviamolo con la A maiuscola, l’Amore fosse in realtà la più alta espressione possibile di “Colui che move il sole e l’altre stelle”. Invece ultimamente si sente parlare in forma più o meno occulta di Amore di serie A e Amore di serie B. In base ad una serie di eventi del tutto surreali (preti che parlano di sesso, governi che minacciano le famiglie, DICOno…) abbiamo deciso di dedicare il post condiviso e contestuale al nostro nuovo ed inaspettato paladino dell’Amore (sempre con la maiuscola): Chi l’avrebbe mai detto? Lino Banfi, meglio conosciuto dai più giovani come Nonno Libero, fa paura al Vaticano.
Dopo averlo amato in pellicole davvero memorabili in cui, da vero maschio cattolico e represso, spiava le donne dal buco della serratura e/o tradiva la moglie con belle e prosperose starlette, lo ritroviamo in vecchiaia coinvolto in un torbido e spiazzante complotto.
Proprio lui, sposato da 40 anni, padre esemplare, conservatore e cattolico, si, si, proprio lui, il Don Pagnotta de La Soldatessa alle Grandi Manovre, promuove le coppie di fatto. Addirittura promuove i froci con un 10 tondo in pagella!
Il Vaticano, sempre attento alle mutazioni politiche e sociali del nostro paese, accusa: “Lino Banfi è coinvolto in un piano d’ispirazione massonica ideato dalla diabolica RAI per far accettare agli italiani che essere gay è normale, che in Italia i gay e le coppie di fatto esistono e sono in mezzo a noi”. E ancora: “Nella nuova serie di ‘Un Medico in famiglia’, si propaganda la possibilità di affidare a coppie omosessuali l'educazione di bambini per un'ambigua parodia di famiglia. Nonno Libero la pagherai!”.
Serve altro, ci siamo chiesti, per elevare quest’uomo meraviglioso al rango di paladino?
E tu, da che parte stai? Con il Vaticano o con Nonno Libero.
E’ difficile decidere. Il primo che lo fa si accomodi pure… Vieni avanti, cretino!

Questo post condiviso e contestuale è frutto delle menti confuse e dei cuori spezzati di SaratheHutt e il basista

lunedì, febbraio 12, 2007

A XxX o n N


Notte di sogni scombinati e visioni assurde nel dormiveglia.
Col cuore che batte ritmi dispari, di quelli che è difficile anche solo ritrovare l'uno ogni volta.
Forse è solo colpa sua, forse no.
Forse in fondo è davvero tutto ok.
Stiamo solo morendo.
E stiamo cercando qualcuno che ci tenga la mano e ci carezzi la testa, nel frattempo.
E ci dica che va tutto bene.

lunedì, febbraio 05, 2007

Da consumarsi preferibilmente entro il....









Giovedì mi scade il contratto.
Sto un pò in ansia.
Poi magari va tutto bene.
Però sto in ansia lo stesso.

Ve lo volevo far sapere.

venerdì, febbraio 02, 2007

Con i se e con i ma...
















"Con i se e con i ma non si fa la storia"
Quante volte ho sentito questa frase.
E quante volte nonostante questa frase mi sono ritrovato a formulare pensieri che incominciavano con "ma se...".
E vedere un film come "Bobby" certamente catalizza questo tipo di pensieri. I discorsi di Robert F. Kennedy che si sentono per tutta la durata del film, in particolare quello nel finale, incastonato sulle note di "The Sound Of Silence" (scelta forse scontata, ma non per questo meno emozionante), sono un pugno nello stomaco. Il confronto tra l'America che RFK aveva in mente e quella che vediamo in questi giorni è impietoso.
E volenti o nolenti ci si ritrova a pensare "ma se ce l'avesse fatta... che mondo sarebbe adesso?".
Non posso sapere se sarebbe stato migliore, questo è impossibile.
Ma sono disposto a scommettere che l'America di Bobby, e quella di Martin Luther King, sarebbe stata molto diversa da quella di adesso...

QUI trovate il commento al film di una cineblogger con i superpoteri

venerdì, gennaio 26, 2007

Incipit














Quanto è importante l'inizio di una storia?
Serve a vincere la paura del foglio bianco, per chi scrive, serve ad incuriosire chi legge.
Serve perchè da qualche parte si deve cominciare.

Io per esempio ho in mente da un pò di giorni due "incipit" per due storie. Due storie che, a giudicare da come cominciano, prenderanno probabilmente due strade completamente diverse. O forse no. Forse alla fine mi accorgerò che in fondo sono la stessa storia, raccontata in modo diverso.

"La prima volta che la vidi ero in spiaggia, seduto sulla sabbia davanti ad un tramonto che aveva lo stesso colore della fine del mondo. Lei si avvicinò senza dire una parola, con il vento tra i capelli ed una grossa macchia di sangue, fresco, sul vestito bianco..."

"'Sei un bastardo!'" disse la puttana a mezza voce, pulendosi lo sperma dalla faccia con un fazzoletto sporco. Lui la guardò ancora una volta, senza togliersi quel sorriso da stronzo dalla faccia, e le buttò addosso due biglietti da cento. 'Domani alla stessa ora' disse poi prima di uscire dalla stanza. Quando se ne fu andato la puttana fu presa dai conati e vomitò sul pavimento. Prese la pistola dal cassetto del comodino e si infilò la canna in bocca, chiuse gli occhi e fece un lungo respiro. Dopo pochi lunghissimi secondi tolse la pistola dalla bocca e la rimise nel cassetto. 'Non ancora' pensò 'Ho ancora troppe cose da fare'..."

Ok, ma poi che succede?
Non ne ho idea, davvero.
Quanto fa paura l'inizio di una storia?
Quando pesa su ogni parola il ricordo di tutti i fogli finiti appallottolati nel cestino?
Roba da far tremare la penna in mano, o le dita sulla tastiera, fate voi.
La speranza è sempre quella che le parole trovino il modo di incastrarsi tra loro e uscire dalla mente, diventare vive.
E' questa speranza che mi farà sedere ancora una volta davanti ad un foglio bianco, prima o poi.

mercoledì, gennaio 17, 2007

I sogni nel cassetto















Un pò di giorni fa su un forum una simpatica utente ha posto questo simpatico interrogativo:

"Qual'è il vostro sogno nel cassetto?"

Un pò di tempo fa non avrei avuto grosse difficoltà a rispondere a questa domanda.
Fare la rockstar, vincere la 24 ore di Le Mans, cose così, terra terra.
Ma adesso che la vita (intesa come evidente mancanza di talenti e di capacità di sfruttare le opportunità, tanto per definire un pò il concetto), mi ha fatto ritrovare in un ufficio di tre metri per tre con un contratto a tempo determinato che mi tiene in ansia perenne (ma per il quale ho pure l'impressione che dovrei ringraziare... mah), non riesco a trovare una risposta così immediata.
Mi sono ritrovato con dei sogni molto ridimensionati, per così dire.
Tipo comprare una casa.
Tipo trovare il modo di non finire i miei giorni in solitudine.
Cose così.
Questa pseudoricerca interiore, ed i risultati a cui ha portato, mi hanno lasciato un pò attonito.
Sarà che sto diventando vecchio?

giovedì, gennaio 11, 2007

La legge è uguale per tutti (è vecchia ma fa sempre ridere)


Premessa: questo non è, non vuole essere e non sarà mai un blog politico.
Di "Beppegrilli" in giro per la rete ce ne sono pure troppi.
Ma ieri sera al telegiornale ho visto una cosa che mi ha fatto un pò indignare.
Solo un pò.
E siccome questo blog è mio adesso lo scrivo qui.
Avete presente Frattini?
Quello che faceva il ministro degli esteri nello scorso governo?
Quello che è stato talmente bravo nel suo ruolo che l'hanno mandato a fare il vice presidente della Commissione Europea?
Lui.
Ieri sera al telegiornale, contestando la dichiarazione di D'Alema (che si era detto contrario all'ennesimo attacco unilaterale degli USA avvenuto in Somalia), sosteneva che "l'Unione Europea, in quanto 'consumatore di sicurezza', dovrebbe essere grata e rispettare le difficili scelte degli Stati Uniti, che invece sono stati definiti 'produttori di sicurezza'".
Produttori e consumatori.
Economia di mercato dunque.
Pura e semplice.
Le vittime civili?
Effetti collaterali del mercato suppongo.
Mi aveva quasi convinto.
Quasi.
Poi la notizia dopo: la Cassazione ha stabilito definitivamente che per l'abbattimento del DC9 di Ustica del 1980 non ci furono colpevoli. E che quindi i familiari delle vittime non hanno diritto a nessun risarcimento.
Come si pone questo fatto nella logica di mercato di cui sopra?
E' forse il pagamento dovuto per la "sicurezza" fornitaci?
Immagino non ci siano risposte facili per queste domande.
Certo che se la legge funzionasse sempre in maniera precisa ed inflessibile, come ad esempio nel caso dei bambini di Chernobyl che, cantando delle canzoni popolari senza aver chiesto previa autorizzazione (sciagurati!!), sono incorsi nelle ire dell'ispettore SIAE di turno, questo sarebbe un paese diverso.
Forse.

Dal prossimo post si torna alle seghe mentali. Giuro.

martedì, gennaio 09, 2007

La biondina paciarotta


Non si può guardare nel giro di una settimana The Prestige al cinema e Match Point sul satellite (un pò scomodo, se non altro per la mancanza di gravità che ti costringe ad inseguire i popcorn a mezz'aria) rimanendo indifferenti alle grazie morbide di Scarlett...

E pensare che a me di solito le bionde non mi dicono niente. Cioè: io ci provo a parlarci, ma loro non mi dicono proprio niente!

martedì, gennaio 02, 2007

Bad New Year











Un pessimo anno nuovo a te, che in 6 mesi hai cambiato casa, hai comprato la macchina e la moto nuove, hai rinnovato arredamento e guardaroba, e nonostante tutto questo vieni sempre a piangere perchè, dici, non c'hai mai una lira.
E vieni a piangere da me, che col mio stipendio da precario sguazzo notoriamente nel lusso sfrenato...

Un pessimo anno a tutti voi negozianti che chiedete "sarebbero 30 euro... ti faccio 25 se non mi fai fare lo scontrino, va bene?".
No che non va bene cazzo!!!
Non va bene che evadi ogni volta che puoi e poi te ne vai a manifestare perchè "quello stronzo al governo ci strangola con le tasse"!!!

Un pessimo anno a tutti voi che avete il vizio di saltare le code.
In macchina, alla posta, alla cassa del supermecato...
Vi auguro che possiate, grazie alla vostra furbizia, arrivare a casa 5 minuti prima del previsto, trovando vostra moglie affaccendata a prenderlo in culo dall'idraulico.

Auguri a tutti, bastardi.