mercoledì, febbraio 28, 2007

Last train home

Mezzanotte passata.
Una ragazza dal tacco alto e la caviglia stanca sale a bordo del vagone di testa dell'ultimo treno del giorno. Linea 2.
Il treno che la riporta a casa.
Si siede stanca sul sedile di plastica blu.
Di fianco a lei una donna immersa in un libro. Un grosso libro. Saranno 600 pagine, così ad occhio. La donna legge lentamente, sette fermate per girare due pagine e un pezzo. Magari sta leggendo Proust, pensa la ragazza, ma si vergogna di farlo sapere. Così ha messo su la copertina dell'ultimo libro di Moccia. Bisogna sempre far finta di essere normali, quando si è in pubblico.
La ragazza si toglierebbe volentieri le scarpe per dar sollievo ai piedi, sacrificati alla moda per tutto il giorno ormai lunghissimo, ma decide di resistere ancora un pò. Quel treno la sta portando a casa, in fondo.
Sale un ragazzo con un maglione ed un cappello di lana. Neri. Sotto al braccio ha la partitura del "Don Giovanni" di Mozart. Lo sguardo perso nel vuoto. E canta sotto voce.
E' l'ultimo treno, si torna a casa.


lunedì, febbraio 26, 2007

Un pirla da Oscar!


Tenuto sveglio da un certo interesse per lo spettacolo in sè, dal tifo per Cate Blanchett e Inarrutu, e non ultimo dalle tette di Ilaria D'amico, che mi hanno fatto rimpiangere di non aver preso il decoder ad alta definizione di Sky, ho pensato bene di guardarmi la notte degli Oscar.
Tutta la notte degli Oscar.
E ovviamente, a meno di tre ore dalla conclusione della cerimonia del Kodak Theater, sono qui in ufficio, completamente rincoglionito dal sonno ed assolutamente incapace di prevedere come riuscirò a portare a termine questa giornata che definire "lavorativa" sarebbe un eufemismo.

Un pirla da Oscar, non c'è che dire.

E Cate Blanchett ed Inarrutu non hanno nemmeno vinto!

venerdì, febbraio 23, 2007

Joker & the Thief

Il buffone ed il ladro se ne stavano seduti sul pavimento polveroso della cella 715 guardandosi negli occhi. A quell'ora del pomeriggio entrava poca luce dalla finestra con le sbarre arrugginite. A quell'ora del pomeriggio entrava poco rumore dalla finestra con le sbarre arrugginite. L'ho fatto solo per liberarla, ripeteva il buffone. Ogni tanto rompeva in due quel silenzio ostinato e assillante e lo diceva. Così. Senza nessuna logica apparente. L'ho fatto solo per liberarla. Il ladro non diceva nulla. Stava lì, seduto per terra con le gambe distese e le braccia abbandonate lungo i fianchi. E piangeva. A quell'ora del pomeriggio entrava poca luce dalla finestra con le sbarre arrugginite. A quell'ora del pomeriggio entrava poco rumore dalla finestra con le sbarre arrugginite. Due uomini se ne stavano seduti sul pavimento polveroso. Uno parlava, ogni tanto. L'altro piangeva. Era la cella 715.

Liberamente ispirato alla canzone "Joker & the Thief" dei Wolfmother.

martedì, febbraio 20, 2007

Come ti misuro la felicità


Hanno trovato un modo di misurare la felicità. Dicono. Ti mettono 256 sensori in testa e ti guardano dentro al cervello. Per capire se sei felice. Pare che funzioni così: c'è una parte di cervello che si chiama "Corteccia Pre-Frontale"; ti misurano l'attività celebrale in quella zona e in base a quello capiscono se sei felice o meno. Il campione del mondo, in base a queste misurazioni, è risultato essere un monaco buddista francese (vedi le cose strane... uno se li immagina tutti nepalesi o tibetani, quei tizi vestiti di arancione e pelati, invece poi scopri che ce ne sono pure francesi).

Chissà cosa succederebbe se attaccassero alla mia corteccia pre-frontale quei sensori... Sono sicuro che la maggior parte del tempo non sarebbe possibile effettuare misurazioni a causa dei valori troppo bassi ("Si dottore, ha capito bene... lo strumento è andato fuori scala... no dottore non capisco nemmeno io, ma sa... è lunedì mattina, non è che si può pretendere che... si dottore, senz'altro dottore... chiamo io il tecnico, non si preoccupi...CLICK"), però credo che qualche "picco" di felicità potrebbero anche trovarmelo... un abbraccio inaspettato, oppure qualcosa che va a finire proprio come ti aspettavi, una scena di un film riuscita davvero bene...

Cose così, senza troppe pretese. Uno mica aspira al titolo mondiale. In fondo anche saper trovare le cose buone tra quello che si ha può essere un modo per essere felici no?

("Ah salve dottore, è ancora lei... si il tecnico è passato... dice che secondo lui è tutto a posto... come dice dottore? l'umidità? si certo... potrebbe essere... CLICK")

Musica

Lights will guide you home,
and ignite your bones...
And I will try, to fix you

lunedì, febbraio 19, 2007

Prendetevela con calma



Oggi, 19 febbraio, si celebra il giorno della lentezza.
Per un giorno, lasciatevi alle spalle la fretta, lo stress, le incazzature.
Prendetevela con calma.
Che poi non significa non fare nulla.
Ma prendersi il tempo giusto per fare le cose come si deve.

Per un giorno.

Tanto per cominciare.

mercoledì, febbraio 14, 2007

Sull’amore e su Lino Banfi, nostro inaspettato paladino

Primo esempio di DICO-Post: post condiviso e contestuale tra due blog che si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legati da vincoli di matrimonio

Avevamo pensato, in un guizzo di originalità pazzesco, che essendo oggi S.Valentino sarebbe stato davvero molto fico scrivere un post condiviso e contestuale sull’amore. Cosa c’è di più bello al mondo direte voi?
Boh, vi rispondiamo noi, ma state certi che è una risposta del tutto legata al momento particolare che stiamo vivendo.
Ci crediamo anche noi in fondo, è solo che adesso, sapete com’è…
Ma torniamo a bomba (è una metafora, non siamo mica brigatisti). Pensavamo che l’amore, anzi, scriviamolo con la A maiuscola, l’Amore fosse in realtà la più alta espressione possibile di “Colui che move il sole e l’altre stelle”. Invece ultimamente si sente parlare in forma più o meno occulta di Amore di serie A e Amore di serie B. In base ad una serie di eventi del tutto surreali (preti che parlano di sesso, governi che minacciano le famiglie, DICOno…) abbiamo deciso di dedicare il post condiviso e contestuale al nostro nuovo ed inaspettato paladino dell’Amore (sempre con la maiuscola): Chi l’avrebbe mai detto? Lino Banfi, meglio conosciuto dai più giovani come Nonno Libero, fa paura al Vaticano.
Dopo averlo amato in pellicole davvero memorabili in cui, da vero maschio cattolico e represso, spiava le donne dal buco della serratura e/o tradiva la moglie con belle e prosperose starlette, lo ritroviamo in vecchiaia coinvolto in un torbido e spiazzante complotto.
Proprio lui, sposato da 40 anni, padre esemplare, conservatore e cattolico, si, si, proprio lui, il Don Pagnotta de La Soldatessa alle Grandi Manovre, promuove le coppie di fatto. Addirittura promuove i froci con un 10 tondo in pagella!
Il Vaticano, sempre attento alle mutazioni politiche e sociali del nostro paese, accusa: “Lino Banfi è coinvolto in un piano d’ispirazione massonica ideato dalla diabolica RAI per far accettare agli italiani che essere gay è normale, che in Italia i gay e le coppie di fatto esistono e sono in mezzo a noi”. E ancora: “Nella nuova serie di ‘Un Medico in famiglia’, si propaganda la possibilità di affidare a coppie omosessuali l'educazione di bambini per un'ambigua parodia di famiglia. Nonno Libero la pagherai!”.
Serve altro, ci siamo chiesti, per elevare quest’uomo meraviglioso al rango di paladino?
E tu, da che parte stai? Con il Vaticano o con Nonno Libero.
E’ difficile decidere. Il primo che lo fa si accomodi pure… Vieni avanti, cretino!

Questo post condiviso e contestuale è frutto delle menti confuse e dei cuori spezzati di SaratheHutt e il basista

lunedì, febbraio 12, 2007

A XxX o n N


Notte di sogni scombinati e visioni assurde nel dormiveglia.
Col cuore che batte ritmi dispari, di quelli che è difficile anche solo ritrovare l'uno ogni volta.
Forse è solo colpa sua, forse no.
Forse in fondo è davvero tutto ok.
Stiamo solo morendo.
E stiamo cercando qualcuno che ci tenga la mano e ci carezzi la testa, nel frattempo.
E ci dica che va tutto bene.

lunedì, febbraio 05, 2007

Da consumarsi preferibilmente entro il....









Giovedì mi scade il contratto.
Sto un pò in ansia.
Poi magari va tutto bene.
Però sto in ansia lo stesso.

Ve lo volevo far sapere.

venerdì, febbraio 02, 2007

Con i se e con i ma...
















"Con i se e con i ma non si fa la storia"
Quante volte ho sentito questa frase.
E quante volte nonostante questa frase mi sono ritrovato a formulare pensieri che incominciavano con "ma se...".
E vedere un film come "Bobby" certamente catalizza questo tipo di pensieri. I discorsi di Robert F. Kennedy che si sentono per tutta la durata del film, in particolare quello nel finale, incastonato sulle note di "The Sound Of Silence" (scelta forse scontata, ma non per questo meno emozionante), sono un pugno nello stomaco. Il confronto tra l'America che RFK aveva in mente e quella che vediamo in questi giorni è impietoso.
E volenti o nolenti ci si ritrova a pensare "ma se ce l'avesse fatta... che mondo sarebbe adesso?".
Non posso sapere se sarebbe stato migliore, questo è impossibile.
Ma sono disposto a scommettere che l'America di Bobby, e quella di Martin Luther King, sarebbe stata molto diversa da quella di adesso...

QUI trovate il commento al film di una cineblogger con i superpoteri