martedì, aprile 24, 2007

C'è qualcuno nella mia testa, ma non sono io


Ci ha preso per mano.
Ci ha preso per mano ad uno ad uno e ci ha portati lassù, sul lato scuro della luna.
Ci ha fatto commuovere con l'omaggio a Syd. Ci ha regalato brividi veri con le sue musiche lisergiche figlie di acidi dimenticati. Ci ha portato via per tre ore da un mondo che non ci piace, e già che c'era ci ha anche ricordato perchè non ci piace.

Grazie Roger, grazie davvero.

ps: io ho anche ballato con Sara. Lei era su una tribuna, 50 metri più in alto, ma noi abbiamo ballato insieme...

Non è la caduta...


Non è la caduta che ti ammazza. E' l'impatto con il suolo.
Forse è questo il senso di "Guida per Riconoscere i Tuoi Santi".
Non importa che tu stia cadendo, basta che tu riesca ad accorgertene ed aggrapparti a qualcosa prima di arrivare giù. Se riesci ad andartene dal tuo squallido quartiere prima di beccarti una pallottola in testa o di finire in galera, se riesci a dire a tuo padre che gli vuoi bene, prima che se ne vada al creatore, allora va bene.
Allora può andare bene.
E se riesci a farlo senza dimenticare chi sei e da dove vieni, meglio.
Se riesci a chiedere scusa alla ragazzina che hai abbandonato (e che da grande assomiglierà parecchio a Rosario Dawson, ti senti un pò idiota adesso eh?), se riesci ad abbracciare tua madre e riesci ad essere sincero mentre lo fai, allora, forse, sei salvo.
E forse io sono diventato troppo stronzo per questi film.

Forse.

giovedì, aprile 19, 2007

Bloggo, dunque sono?


Perchè mi piace scrivere su queste pagine?
Voi ve lo siete mai chiesti?
(e dico voi, in quanto sono abbastanza convinto che chi legge i blog di norma ne ha uno suo...)
Io sono affascinato dall'idea di poter dire quello che voglio e come lo voglio, senza dovermi preoccupare affatto di come sono mentre lo faccio.
Si può essere "qualcosa" prescindendo completamente dal fattore estetico, dal tono della voce, dal colore dei vestiti e dal taglio dei capelli.
Questo comporta la possibilità di raccontare i cazzi miei in un modo completamente libero (magari a gente alla quale non gliene frega granchè, ma questo è un problema diffuso anche al di fuori della blogsfera) curando solo forma e argomentazioni.
Posso raccontarvi il meglio di me, facendo finta che sia tutto, oppure raccontarvi tutto, facendo finta che sia il meglio. E voi potete far finta di crederci.
In effetti questo sarebbe stato bene come post di apertura di un blog. Ma io ste cose qui un anno fa, quando ho cominciato a imbrattare queste pagine, non le sapevo.

martedì, aprile 17, 2007

L'harem del sultano...

ma guardatele, poverine, come s'offrono!


giovedì, aprile 12, 2007

Morirete tutti! Di noia.


"I segni del male" è un horror. Questo lo si capisce indubitabilmente alla terza ripetizione nei primi cinque minuti di film dello schema classico

buio... silenzio... BU! (paura eh?)

che ok, la prima volta ti fa saltare sulla poltrona, la seconda magari pure, ma alla terza, diciamolo, rompe un pò il cazzo.
Una ricercatrice dell'università della Lousiana, ex religiosa che ha perso la fede in una serie di avvenimenti molto didascalici e che avvengono tutti in flashback, viene chiamata ad indagare in un paesino molto bigotto su quella che ha tutto l'aspetto di una piaga biblica: il Manchester United che fa 7 gol alla Roma in Champions' League (o forse era l'acqua di un fiume diventata sangue, non sono sicuro).
La ricercatrice è interpretata da Hilary Swank, che immaginiamo sia stata costretta con l'inganno ad accettare questo film. Ma del resto va capita. Dopo aver girato un film sul pugilato, la nostra Hilary credeva di avere la carriera già sistemata: una bella serie di sequel, magari non di squisita fattura ma dall'incasso assicurato e dalle critiche pessime, riscattato dall'ultimo episodio "Million Dollar Baby Balboa", nel quale una Swank cinquantenne prende a sberle le gemelle Olsen in un ipermercato di Chattanooga prima di ritirarsi definitivamente. E invece no, Clint l'ha fatta secca nel finale del primo film impedendo tutto questo.
(Ma non divaghiamo... "I segni del male" dicevamo.)
Il film più che altro si trascina attraverso il racconto delle piaghe bibliche che colpiscono in sequenza lo sfigato paesino sulla palude. Racconto intervallato da flashback rumorosi, fucili a pompa che vengono caricati in maniera scenografica, e perfino una scena di sesso abbastanza onirica (scopano? non scopano? alla fine forse si saprà...). Fino ad arrivare all'ultima piaga, la comparsa di Luca Zingaretti con i capelli (o forse era la morte dei primogeniti, non sono sicuro) che fa da traino ad un finale drammaticamente aperto. E per essere chiari, il dramma sarebbe se decidessero di fare un sequel.
Un'ultima annotazione del tutto personale: Hilary Swank ha anche un bel culo. Non c'avevo mai fatto caso.

martedì, aprile 10, 2007

Le grandi interviste: Zdenek Zeman



BASISTA: Mister Zeman, è un onore averla ospite di questo spazio
ZEMAN (accendendo una sigaretta) : ...
BASISTA: Sono un pò emozionato, lei è un personaggio di riferimento per molti intellettuali del calcio, ed inoltre è il primo ospite ancora in vita di questa rubrica. Come si sente?
ZEMAN (soffiando una grossa boccata di fumo denso e bianco) : ...
BASISTA: Ci sono state molte polemiche ultimamente nel calcio, ma alla fine sembra non essere cambiato molto, a cominciare dalle persone che gestiscono federazione e lega
ZEMAN (spegnendo la sigaretta e tirando fuori dalla tasca un pacchetto nuovo) : ...
BASISTA: Pensa che il polverone sollevato da lei sulla questione doping abbia portato a qualche risultato?
ZEMAN (accendendo una nuova sigaretta) : ...
BASISTA: Cosa pensa del mondiale vinto la scorsa estate dalla nazionale italiana?
ZEMAN (nuvola di fumo denso) : ...
BASISTA: Non si vedono più i bambini giocare a pallone in strada. Crede che questo comporterà un certo disinnamoramento verso il calcio delle generazioni future?
ZEMAN (facendo anelli di fumo) : ...
BASISTA: La critica su di lei si è sempre divisa in maniera abbastanza netta, cosa pensa lei di se stesso come uomo e come allenatore?
ZEMAN (accendendo una nuova sigaretta col mozzicone di quella vecchia) : ...
BASISTA: Prima di lasciarla andare, se la sente di fare un pronostico sui quarti di finale di Champions' League per le squadre italiane?
ZEMAN (avvolto ormai completamente nel fumo) : ...
BASISTA: La ringrazio mister, è stato un piacere
ZEMAN (accendendo l'ennesima sigaretta) : ...

lunedì, aprile 02, 2007

Knut l'orsetto


Avrete senz'altro sentito parlare di Knut, il piccolo orsetto polare abbandonato dalla madre, che è stato adottato dallo zoo di Berlino. Carino, piccolo, bianco. La gente fa la fila per andarlo a vedere. E' finito sulle prime pagine dei giornali, al TG5 ci hanno fatto un servizio lunghissimo con tanto di canzoncina in tedesco cantata da dei bambini ovviamente tedeschi. Perfino dei politici si sono fatti fotografare insieme al candido fagottino peloso.
Ecco, adesso pensate a come sarà tra un anno...
E provate a pensare se vi piacerebbe ancora trovarvelo di fronte, e magari abbracciarlo, soprattutto se assomigliate vagamente ad una foca.

A volte nella vita capitano storie così. Appena nate sono tenere e carine, poi col tempo diventano enormi e spaventose, e rischiano di divorarci.

Abbiate pazienza: è lunedì...