Ogni sera.
Ogni sera, quando torno a casa, l'ascensore è al sesto piano.
Sempre.
Ogni sera, quando torno a casa, sul canale sportivo di Sky c'è una replica di una partita del Napoli.
Sempre.
Ora, io questo problemino qui ce l'ho sempre avuto. E' una cosa mia, ormai ci sono abituato, quasi affezionato direi. Per ogni piccola cosa io mi faccio in testa delle storie assurde. Troppa fantasia, immaginazione fervida, la chiamo io. Paranoia, forse, arriverebbe a chiamarla uno strizzacervelli. Succede così, che senza volere mi parte in testa un film assurdo.
Tipo la vecchia che abita al sesto piano, che prima di andare a dormire, con già indosso la vestaglia di flanella rosa scolorita, con in testa i bigodini e sulla faccia una merda di maschera di quelle verdi a base di cetriolo, esce sul pianerottolo con un coltello da macellaio in mano (non si sa mai chi cazzo puoi incontrare sul pianerottolo, con quello che si legge sui giornali) e chiama l'ascensore. E rimane lì. Fino a che non arriva al piano. Lo aspetta. Ammira con soddisfazione lo spettacolo delle porte che si aprono. Ascolta godendo il "PLIN" del campanello. Poi soddisfatta se ne torna in casa e si infila a letto a guardare la replica del Costanzosciò.
Oppure il programmatore del canale sportivo di Sky. Nel suo stanzino insonorizzato e caldissimo, tre metri per tre senza l'aria condizionata. Con addosso la maglia di Maradona, quella con lo sponsor "Mars" e lo scudetto. Prende una cassetta dall'archivio e la infila in macchina. Sul dorso c'è scritto solo il nome di una squadra. Crotone, Treviso, Albinoleffe, Rimini, Frosinone. Una sola squadra. L'altra non c'è bisogno nemmeno di scrivercela.
Troppa fantasia, immaginazione fervida.
Paranoia, forse.
In fondo però è divertente così.
Ogni sera, quando torno a casa, l'ascensore è al sesto piano.
Sempre.
Ogni sera, quando torno a casa, sul canale sportivo di Sky c'è una replica di una partita del Napoli.
Sempre.
Ora, io questo problemino qui ce l'ho sempre avuto. E' una cosa mia, ormai ci sono abituato, quasi affezionato direi. Per ogni piccola cosa io mi faccio in testa delle storie assurde. Troppa fantasia, immaginazione fervida, la chiamo io. Paranoia, forse, arriverebbe a chiamarla uno strizzacervelli. Succede così, che senza volere mi parte in testa un film assurdo.
Tipo la vecchia che abita al sesto piano, che prima di andare a dormire, con già indosso la vestaglia di flanella rosa scolorita, con in testa i bigodini e sulla faccia una merda di maschera di quelle verdi a base di cetriolo, esce sul pianerottolo con un coltello da macellaio in mano (non si sa mai chi cazzo puoi incontrare sul pianerottolo, con quello che si legge sui giornali) e chiama l'ascensore. E rimane lì. Fino a che non arriva al piano. Lo aspetta. Ammira con soddisfazione lo spettacolo delle porte che si aprono. Ascolta godendo il "PLIN" del campanello. Poi soddisfatta se ne torna in casa e si infila a letto a guardare la replica del Costanzosciò.
Oppure il programmatore del canale sportivo di Sky. Nel suo stanzino insonorizzato e caldissimo, tre metri per tre senza l'aria condizionata. Con addosso la maglia di Maradona, quella con lo sponsor "Mars" e lo scudetto. Prende una cassetta dall'archivio e la infila in macchina. Sul dorso c'è scritto solo il nome di una squadra. Crotone, Treviso, Albinoleffe, Rimini, Frosinone. Una sola squadra. L'altra non c'è bisogno nemmeno di scrivercela.
Troppa fantasia, immaginazione fervida.
Paranoia, forse.
In fondo però è divertente così.
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