lunedì, maggio 07, 2007

Le delusioni che non t'aspetti


Chiaro che se uno va a vedere, che so, "Nero Bifamiliare", un pò se lo aspetta. E se poi esce dal cinema scrollando la testa e magari poi scrive una recensione tipo questa non è corretto parlare di "delusione" in senso stretto. Però se si parla di una roba tipo "Spiderman 3" il concetto si presta perfettamente allo scopo. Cioè: forse non è un brutto film in assoluto, però da Raimi, specialmente dopo il secondo capitolo, ci si aspettava ben di più da queste parti. Il terzo episodio delle avventure del ragnetto che ci piace tanto è lento, i "cattivoni" sono forse troppi e trattati in maniera superficiale, il ripensamento del giovane Goblin fa quasi incazzare per quanto è repentino e telefonato, Sandman sfiora il grottesco e Venom è "sfruttato" pochissimo (e chi, come me, aveva in mente le spettacolari tavole di Todd McFarlane a lui dedicate, diciamolo, ci resta parecchio male). La storia tra Peter e Mary Jane che fa da "sfondo" a tutta la vicenda del film è continuamente "disturbata" da fattori esterni, simbolicamente rappresentati, nella scena iniziale, dal meteorite che porta sulla terra la misteriosa sostanza vischiosa che poi si trasformerà nel costume nero (e molto glamour) di Spidy. Fattori esterni quali "lo smemorato di Manhattan" Harry Osborn (un James Franco che mai nella vita avrebbe dovuto accettare di rifare la scena dello specchio, in cui il confronto con suo "papà" Willem Dafoe è sufficientemente impietoso), o la bella compagna di banco di Peter, la bionda Gwen Stacy (Bryce Dallas Howard, la cosa migliore che Ron Howard abbia mai prodotto - e non venitemi a parlare di Apollo 13!!), e soprattutto la "mutazione" di Peter dovuta al già citato costume nero. Mutazione che da lo spunto per la scena più ridicola e fastidiosa del film, in cui Peter Parker fa "er piacione" per strada e al Jazz Club (ma fammi il favore và...). Rimangono alcuni momenti di divertimento puro (Bruce Campbell che fa il francese -mon dieu!!- ed i siparietti di J.J.J.) e i soliti effetti speciali da urlo, con le spettacolari sequenze dei voli in mezzo ai grattacieli di Manhattan.
Insomma, come dicevano a scuola le maestre agli alunni particolarmente bravi: "non è male, ma da te mi aspetto di più"...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah.. sono rimasto molto deluso da questo spiderman. Di solito sono molto tollerante ma certe cose proprio non le ho digerite.
Come in XMan3 hanno inserito piu' personaggi che meritavano piu' storia di quanta concessa.. diventano tutti comparse al cospetto del "simpatico ragnetto vicino della porta accanto".
Scelte del regista? Un quarto d'ora di infamia ballerina con passeggiata alla Tony Manero.. non troppo musical.. non troppo film.
I ripensamenti repentini di goblin junior (non c'era tempo per far vedere agli spettatori il dramma interiore del figio di papa' sfigurato).
A tutto questo aggiungo un mio fastidio personale:

- Tizia urlante in pericolo, fanfare.. inquadratura a tutto schermo dell'uomo ragno in posa con la bandiera USA in sfondo.

- Nonna May.. quella povera donna e' condannata a preparare the' e biscotti a rotazione continua.. e finisce quasi che perde pure l'anello a causa di un nipote che nemmeno la guarda uscire da casa.. ma lui e' l'uomo ragno.. attorno a lui gira tutto il mondo.

- Il dannato vigile del fuoco.. e' mai possibile che alla solita scena della folla plaudente deve esserci sempre l'eroe (reale) di turno che con il sorriso beota applaude ed approva (se lo faccio io che sono un vero eroe allora e' proprio vero: l'uomo ragno e' un ganzo!).

- Eh si, il cattivo non cattivo fino in fondo, il cattivo che lo disegnano cosi' ma in realta' anche se ammazza poliziotti e distrugge mezza citta' lui non ha scelta.. basta che non ammazzi zio Ben.. quello poi gli tocca chiedere scusa in mondo visione.

Vabbeh.. sara' stato che dopo 2 film che mi sono piaciuti molto mi aspettavo almeno lo stesso regime dal 3.

SaraTheHutt ha detto...

Ormai è ufficilae, sei un cineblogger!
Adesso lancio la tua candidatura alla connection