"I segni del male" è un horror. Questo lo si capisce indubitabilmente alla terza ripetizione nei primi cinque minuti di film dello schema classico
buio... silenzio... BU! (paura eh?)
che ok, la prima volta ti fa saltare sulla poltrona, la seconda magari pure, ma alla terza, diciamolo, rompe un pò il cazzo.
Una ricercatrice dell'università della Lousiana, ex religiosa che ha perso la fede in una serie di avvenimenti molto didascalici e che avvengono tutti in flashback, viene chiamata ad indagare in un paesino molto bigotto su quella che ha tutto l'aspetto di una piaga biblica: il Manchester United che fa 7 gol alla Roma in Champions' League (o forse era l'acqua di un fiume diventata sangue, non sono sicuro).
La ricercatrice è interpretata da Hilary Swank, che immaginiamo sia stata costretta con l'inganno ad accettare questo film. Ma del resto va capita. Dopo aver girato un film sul pugilato, la nostra Hilary credeva di avere la carriera già sistemata: una bella serie di sequel, magari non di squisita fattura ma dall'incasso assicurato e dalle critiche pessime, riscattato dall'ultimo episodio "Million Dollar Baby Balboa", nel quale una Swank cinquantenne prende a sberle le gemelle Olsen in un ipermercato di Chattanooga prima di ritirarsi definitivamente. E invece no, Clint l'ha fatta secca nel finale del primo film impedendo tutto questo.
(Ma non divaghiamo... "I segni del male" dicevamo.)
Il film più che altro si trascina attraverso il racconto delle piaghe bibliche che colpiscono in sequenza lo sfigato paesino sulla palude. Racconto intervallato da flashback rumorosi, fucili a pompa che vengono caricati in maniera scenografica, e perfino una scena di sesso abbastanza onirica (scopano? non scopano? alla fine forse si saprà...). Fino ad arrivare all'ultima piaga, la comparsa di Luca Zingaretti con i capelli (o forse era la morte dei primogeniti, non sono sicuro) che fa da traino ad un finale drammaticamente aperto. E per essere chiari, il dramma sarebbe se decidessero di fare un sequel.
Una ricercatrice dell'università della Lousiana, ex religiosa che ha perso la fede in una serie di avvenimenti molto didascalici e che avvengono tutti in flashback, viene chiamata ad indagare in un paesino molto bigotto su quella che ha tutto l'aspetto di una piaga biblica: il Manchester United che fa 7 gol alla Roma in Champions' League (o forse era l'acqua di un fiume diventata sangue, non sono sicuro).
La ricercatrice è interpretata da Hilary Swank, che immaginiamo sia stata costretta con l'inganno ad accettare questo film. Ma del resto va capita. Dopo aver girato un film sul pugilato, la nostra Hilary credeva di avere la carriera già sistemata: una bella serie di sequel, magari non di squisita fattura ma dall'incasso assicurato e dalle critiche pessime, riscattato dall'ultimo episodio "Million Dollar Baby Balboa", nel quale una Swank cinquantenne prende a sberle le gemelle Olsen in un ipermercato di Chattanooga prima di ritirarsi definitivamente. E invece no, Clint l'ha fatta secca nel finale del primo film impedendo tutto questo.
(Ma non divaghiamo... "I segni del male" dicevamo.)
Il film più che altro si trascina attraverso il racconto delle piaghe bibliche che colpiscono in sequenza lo sfigato paesino sulla palude. Racconto intervallato da flashback rumorosi, fucili a pompa che vengono caricati in maniera scenografica, e perfino una scena di sesso abbastanza onirica (scopano? non scopano? alla fine forse si saprà...). Fino ad arrivare all'ultima piaga, la comparsa di Luca Zingaretti con i capelli (o forse era la morte dei primogeniti, non sono sicuro) che fa da traino ad un finale drammaticamente aperto. E per essere chiari, il dramma sarebbe se decidessero di fare un sequel.
Un'ultima annotazione del tutto personale: Hilary Swank ha anche un bel culo. Non c'avevo mai fatto caso.
6 commenti:
Geniale!
Pero' non dovevi raccontare il finale di Million Dollar Baby, forse c'e' ancora qualche essere vivente che non l'ha visto...
Pensierino del pomeriggio: scrievre la sceneggiatura di "Million Dollar Ghost Son Balboa"
"Million Dollar Ghost Son Balboa" è già il mio film preferito di sempre!
Scrivilo, Sara. Se e quando avrai il tempo, visto cher ti aspetto, CI aspetta (Basista, ce n'è anche per te, eh?( un Festival da organizzare...Io, allora, mi darò alla scrittura di "Tesoro, mi si sono ristretti i figli di un dio minore", con Cristopher Lloyd, professor matto, che rimpicciolisce tutti i bimbi sordomuti.
@contenebbia: La sinossi è stupenda... ieri mi sono ricordata che devo fare anche il manifesto del movimento erotico surrealista... ma quanto progetti abbiamo? Siamo meravogliosi!
il-basista devio assolutamente collaboarre al festival del conte, lancia delle proposte, dai!
@sara: dopo aver detto "devo fare il manifesto del movimento erotico surrealista" scrivere "meravOgliosi" è un refuso spettacolare!! sei splendida anche negli errori di typing!
@conte: è un onore vero averla qui!
...e infatti non era un errore di typing... (fai finta di crederci)
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